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Tradizioni di famiglia raccontate dalla pietra

Molti e interessanti i palazzi gentilizi che il visitatore incontra a Marsiconuovo. Il palazzo Pignatelli, situato nel centrale corso Vittorio Emanuele, risale alla fine del ‘500 ed è considerato uno dei più pregevoli esempi di architettura civile di quest’epoca, in tutta la Basilicata. Sul soffitto dell’atrio si può ammirare lo stemma affrescato di questa potente famiglia aristocratica.

I danni inflitti al palazzo dal terremoto del 1980 sono in via di superamento. Il palazzo dei marchesi di Navarra, che sorge in località Casale, si segnala per il grande atrio scoperto, grazie al quale venivano raccolte le

acque piovane, destinate alle necessità quotidiane. La solennità del palazzo Barrese, dotato di torri di difesa e di un ampio portale d’accesso, è evidenziata anche dalla posizione sopraelevata sulla collina della Civita. Altri palazzi notevoli sono quelli appartenuti alle famiglie Corleto, De Rossi-Menduni, Ragone.

Se è l’ottocentesca Cattedrale il più importante edificio religioso di Marsiconuovo, sono però la chiesa di San Gianuario e quella di San Michele Arcangelo le più pregevoli artisticamente. San Gianuario sorge sul sito dove si trovava l’antica abbazia di S. Stefano. Il grande portale scolpito, decorato con figure umane, è opera di Melchiorre da Montalbano, un architetto e scultore lucano vissuto nel XIII secolo. Un elemento simile, riconducibile ai canoni dell’arte religiosa pugliese e dovuto sempre alla mano dello stesso artista o dei suoi allievi, abbellisce anche la chiesa di San Michele, di incerta datazione e sottoposta nei secoli a numerosi rifacimenti. Al ‘300 risalgono gli affreschi rappresentanti Maria e Giovanni Battista.

Autore: da: Comunità Montana Alto Agri

 

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